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I lavori
Una stranezza della vita qui in Umbria è che tutti, ma proprio tutti, i lavori che facciamo finiscono col risultare interessanti, esperienze nuove e scoperte che lasciano la stanchezza fisica bella, quella per intenderci delle camminate, delle sciate di fondo, insomma di quelle attività considerate di svago e non di lavoro. Eppure sono davvero stancanti oltre ad essere impegnative perché molto diverse dalle cose apprese e fatte prima. Le attività che fa Lui, magari dopo aver seguito qualche tutorial perchè le sue richiedono un sapere, ma anche quelle che faccio io come manodopera non specializzata, anzi come bracciante con braccine. Ad esempio caricare e poi scaricare la legna di un albero tagliato e poi ridurla in pezzi e riporla nella legnaia o fare buche con una trivella a motore per inserire i pali nella piccola vignetta o nella palizzata.
E’ stato fatto da altri e con gli attrezzi necessari, liberare la terra dove poi abbiamo messo ulivi, viti e alberi da frutta. Lì l’intrigo di ginestre, rose canine e rovi creavano barriere impossibili da oltrepassare agli umani.
A parte quel primo importante lavoro di preparazione della terra, tutto il resto è stato e viene tuttora fatto da noi. Vale a dire la misura di quel che progettiamo di fare è non richiedere l’intervento di altre persone.
Nel tempo molto è cambiato intorno alla casa. Abbiamo un orto, aggiunto piante al frutteto, recintato la piccola vigna, costruito una palizzata con assi incrociati nei punti scoscesi e sistemato il cortile. Lavoriamo con ritmi che solo in parte scegliamo direttamente, ci fermano i giorni di pioggia, di vento forte o quando il freddo è troppo pungente. Ci fermiamo per le compere ma anche per il desiderio di uno dei due di fare un giro alla scoperta dei luoghi bellissimi che l’Umbria offre a profusione. Veramente per noi già qui è bellissimo e in ogni stagione. Ed è il lavorare immersi in questa bellezza che rende diversa la fatica.
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